MoVimentando 6° Tappa Pergola – Cagli
MoVimentando 6° Tappa Pergola – Cagli. In queasta ultima Tappa di MoVimentando ci siano occupati di sanità ed acqua, due dei cavalli di battaglia del M5S. Al gruppo locale del movimento si sono aggiunti l’eurodeputata Laura Agea ed il parlamentare Maurizio Cattoi che ringrazio di cuore per il sostegno e la condivisione dell’iniziativa.
Come purtroppo noto a tutti i cittadini, l’ex Ospedale di Cagli, è stato declassato ad Ospedale di Comunità ove vengono somministrate da parte della funzione pubblica solo le cosiddette “cure intermedie”, viceversa il privato ha in gestione un reparto di riabilitazione intensiva, e sta acquisendo anche la porzione della diagnostica acquistando direttamente i macchinari necessari. Questo ospedale entra nel numero delle 13 strutture marchigiane pesantemente depotenziate (nella nostra provincia Sassocorvaro e Fossombrone stanno seguendo lo stesso iter, mentre si aggiunge l’ospedale di Pergola che pur non essendo stato ufficialmente declassato risente di inarrestabile emorragia di servizi), che hanno compromesso la qualità dei servizi sanitari erogati nell’entroterra. In questa struttura il PD intende far entrare in convenzionato privato in maniera massiccia. Il M5S si oppone a questo progetto, ha organizzato da solo e con il coinvolgimento dei comitati di cittadini numerose iniziative di denuncia e di proposta, chiede che in questa struttura dell’entroterra, come nelle altre, siano assicurati dal comparto pubblico i servizi seguenti: punto di primo intervento H24, reparto di medicina, lungodegenza, cure intermedie, chirurgia day surgery, diagnostica, visite specialistiche, punto prelievi.
Il secondo step della tappa è stato eseguito presso il Pozzo Burano. Il pozzo fu perforato all’inizio degli anni ’90 ed intercetta le acque più profonde dell’Appennino Marchigiano provenienti dalla formazione geologica del Calcare Massiccio. L’acqua fluisce spontaneamente in pressione a piano campagna e dagli studi eseguiti poco dopo la perforazione ha un tempo di ricarica oscillante tra i 12 e i 16 anni; la purezza delle acque, la copiosa portata e la lentezza della ricarica dell’acquifero da parte delle piogge, rendono questo pozzo strategico per l’approvvigionamento idrico di tutta la provincia. Finora è stato utilizzato durante le emergenze idriche, lasciando liberamente fluire le pure acque in alveo affinché giungessero a valle ad un impianto di depurazione di acque superficiali per essere immesse in acquedotto (assurdo !). Non esistono studi completi e recenti sulla capacità dell’acquifero di ricaricarsi in tempi utili rispetto all’emungimento di portate di decine di litri al secondo. Purtroppo la politica regionale, unita a quella provinciale, spinta dagli interessi del gestore cerca di sfruttare in maniera sistematica questa risorsa in assenza di studi che possano definire il rischio di sovrasfruttamento della stessa; esiste la volontà di addurre queste acque verso la costa attraverso un acquedotto che si sviluppi in corrispondenza del sedime ferroviario della dismessa linea Urbino-Fano, soluzione che comprometterebbe il ripristino della ferrovia e risulterebbe economicamente vantaggiosa. A tal proposito si stanno perforando altri 2 pozzi (Sant’Anna e San Lazzaro) per poter sostituire questo del Burano come riserva strategica ed iniziare ad utilizzarlo correntemente. In questo senso vanno gli investimenti in corso per la ristrutturazione (potenziamento) della bocca pozzo del Burano e la perforazione dei 2 pozzi di largo diametro nominati in precedenza. Il M5S ha da sempre attenzionato il problema e chiede la conclusione di studi idrogeologici seri che definiscano esattamente la portata utilizzabile senza depauperare il prezioso acquifero.
Per approfondire le tematiche esposte leggi le schede della 6° Tappa Pergola – Cagli