Sfangamento invasi e manutenzione acquedotti devono essere le priorità dei gestori
Sfangamento invasi e manutenzione acquedotti devono essere le priorità dei gestori. Ho partecipato alcuni giorni fa al convegno organizzato a Pesaro dall’ATO1 provinciale sulla gestione delle acque. Sono emerse a mio avviso due chiare priorità, confermate dai dati mostrati durante gli interventi: lo sfangamento degli invasi e la manutenzione degli acquedotti.
Sfangamento invasi
Circa il 50% del volume inizialmente disponibile negli invasi del Furlo, San Lazzaro e Tavernelle, negli anni si è interrato. Il trasporto solido proveniente dai campi e dai versanti dei bacini idrologici afferenti ai 3 invasi ha quindi colmato per metà lo spazio una volta dedicato alla raccolta delle acque. Questa situazione dimezza l’efficacia delle dighe realizzate, dimezza la capacità di stoccare le acque per i vari utilizzi possibili (idropotabile, irriguo e per produrre energia elettrica), dimezza la capacità di accumulo delle acque in periodi di siccità, dimezza la possibilità di laminazione delle piene dopo le cosiddette “bombe d’acqua”. Occorre quindi progettare senza indugi attività di sfangamento, che ripristinino l’originaria capacità degli invasi, senza arrecare danni all’ecosistema presente a valle; i fanghi devono essere dragati, analizzati, vagliati granulometricamente, e destinati per gli utilizzi migliori. Occorre inoltre adottare interventi diffusi sui territori, per ridurre e rallentare il ruscellamento superficiale delle acque che danno vita alle piene ed al trascinamento delle porzioni fini dei suoli nei torrenti. Modalità di coltivazione più attente e mitigazione del rischio idrogeologico potranno ridurre il fenomeno…. questo è un altro vasto argomento non trattabile nelle poche righe di questo articolo…
Riporto per conoscenza i dati (fonte ISMES) relativi ai tre invasi, mostrati durante la conferenza.
Furlo | San Lazzaro | Tavernelle | TOTALE | |
Volume di origine (mc) | 750.000 | 840.000 | 1.225.000 | 2.815.000 |
Volume residuo al 2011 (mc) | 320.000 | 477.000 | 536.000 | 1.333.000 |
E’ perciò necessario coordinarsi anche con ENEL per risolvere tempestivamente questo problema, che ha importanti risvolti economici ed ambientali, e deve vedere Ato1, Marche Multiservizi, Aset, Comuni, Provincia e Regione agire di concerto.
Manutenzione Acquedotti
La rete acquedottistica provinciale è imponente, estendendosi per oltre 5200 km di lunghezza. Purtroppo ne è stata sostituita sono una minima parte (inferiore all’1%), mentre le perdite registrate superano il 30% dell’acqua circolante. L’enorme lavoro ed investimento fatto nel dopoguerra per portare acqua potabile in ogni abitazione, i cui benefici in termini di salubrità ed economia ora purtroppo tendiamo “a dare per scontati”, non deve andare in malora. L’erogazione di acqua potabile in ogni immobile deve essere assicurata anche per i decenni futuri, perciò occorre avviare un importante attività di manutenzione e sostituzione delle reti idriche, rendendoci conto anche dello sforzo economico che i gestori e le istituzioni dovranno sostenere.
Un aspetto necessario da trattare consiste anche nella separazione dei circuiti di acqua potabile ed acqua di servizio, senza contare la necessità di risparmio e riutilizzo delle acque in tutte le loro forme, ma questi argomenti non possono essere trattati in questo articolo….
Riporto i dati mostrati al convegno dai gestori Marche Multiservizi ed Aset.
Marche Multiservizi | Aset | |
Lunghezza acquedotti (km) | 4600 | 622 |
Acquedotti sostituiti (km) | 18,5 | 5,3 |
Perdite idriche (%) | 34,8 | 31,4 |
Lunghezza rete per abitante (m) | 16,4 | 8,1 |
E’ mia intenzione seguire con attenzione l’avvio ed il potenziamento delle attività di sfangamento degli invasi e manutenzione degli acquedotti, poiché ritengo che esse rivestano carattere assolutamente prioritario all’interno della gestione del ciclo integrato delle acque. Tali interventi costano parecchi milioni di euro.
Per approfondimenti leggi anche questo articolo che riporta altri dati ufficiali.
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