Bocciata la mozione di sfiducia a Pieroni sulla Caccia

Bocciata la mozione di sfiducia a Pieroni. La maggioranza salva Pieroni, bocciando la mozione di sfiducia che le opposizioni avevano presentato a causa del fallimento della politica sulla caccia.

Ecco il mio intervento in aula consiliare.

Non sono contrario in maniera ideologica alla caccia, ma la ritengo una pratica ludico-sportiva e come tale penso che debba essere trattata a livello normativo. Consideriamo inoltre il fatto che la fauna selvatica è un bene indisponibile dello stato e che perciò questo sport comporta impatti sugli equilibri ecosistemici, che costituiscono un aspetto di fondamentale importanza per tutti i cittadini e per l’ambiente.

Nell’ottobre del 2015 ho presentato una proposta di legge (n. 15/15) per portare la discussione del calendario venatorio all’interno della commissione consiliare competente, visto che fino ad allora era sufficiente una delibera di giunta per approvarlo; il contenuto della legge è stato approvato all’interno di un emendamento al bilancio nel dicembre del 2015; in questo modo l’attività venatoria ha assunto una maggiore evidenza politica seguendo un iter più partecipato e trasparente. Nel luglio 2015 ho presentato una mozione (n. 10/15), che avete bocciato, in cui chiedevo la modifica del calendario venatorio per renderlo conforme alle indicazioni dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sottolineando il rischio di ricorso a cui si sottoponeva poiché forzava verso un’estensione temporale della caccia e delle specie cacciabili.

Alcuni mesi dopo, nel gennaio 2016, il Governo commissariò la nostra Regione (assieme ad altre sette) proprio sui rilievi da me denunciati (presentai l’interrogazione n. 105 a cui mi fu risposto in pratica di “stare tranquillo”).

Nel luglio 2016 ho presentato la mozione n.146 che chiedeva di sottoporre alle necessarie valutazioni ambientali (VAS e VINCA) il piano faunistico-venatorio, che ha durata quinquennale e che è divenuto di competenza della regione (proveniente dalle provincie) con la legge regionale 13/2015, quindi al momento dell’entrata in carica come assessore competente, Pieroni già sapeva di dover redigere il piano faunistico venatorio. Sono passati 3 anni e mezzo, sui 5 di valenza ed il piano è stato appena appaltato.

Nel maggio 2017 ho depositato la Proposta di Legge n.139 che modifica la legge regionale 7del 1995 sulla caccia, in cui si prevede la possibilità da parte di tutti gli agricoltori (anche non cacciatori) di catturare i cinghiali nei propri terreni; questa legge non l’avete voluta considerare, tranne, un anno e mezzo dopo recepirne i contenuti, sotto la spinta delle categorie di agricoltori che protestavano davanti alla regione, nel frattempo i danni da cinghiali sono di oltre 3 milioni a cui si aggiunge un altro milione per incidenti stradali.

Nell’ottobre 2018 ho presentato un’ulteriore mozione (la n. 412) poiché la situazione stava precipitando, sotto l’evidente carico di danni arrecati dai cinghiali agli agricoltori, in quell’occasione chiedevo di modificare il piano di controllo al cinghiale e di redigere nei minimi tempi tecnici il piano faunistico-venatorio, ma avete bocciato anche questa mozione. Nel frattempo ogni anno avete presentato un calendario venatorio “forzato” che era oggetto di ricorso e che per vostra fortuna finora sopravviveva alla verifica del TAR. Quest’anno non è stato così. Infatti a fine ottobre una Ordinanza del Consiglio di Stato ha annullato la delibera regionale sul calendario venatorio, impugnata a suo tempo da alcune associazioni ambientaliste ed animaliste. La motivazione è chiara poiché il Consiglio di Stato rimarca “l’assenza, ormai da tempo, di una generale, approfondita, attualizzata, consapevole e generale pianificazione faunistico-venatoria a livello regionale”, evidenziando una grave mancanza programmatoria e gestionale da parte dell’assessore Pieroni, soprattutto, visti i pregressi, è mancata la predisposizione di un “piano B” che consentisse di limitare gli inconvenienti ora creatisi, che sembra non trovino alcun tipo di soluzione.

Per superare l’ordinanza vi siete approvati la legge 44/18 che vi abbiamo detto che non sarebbe servita ad evitare il blocco della caccia all’interno dei siti Natura 2000, ed infatti è stata oggetto di nuovo ricorso ed il TAR ha accolto la domanda cautelare “sospensiva” rinviando nel merito la trattazione al 23 gennaio 2019. Invocare la validità dei piani provinciali, in assenza di quello regionale, non è corretto in quanto sono scaduti ed alcuni di loro non sono stati sottoposti alle complete verifiche ambientali. Anche il Ministero dell’Ambiente ha iniziato l’istruttoria per verificare se impugnare la LR 44/18. Perseverando nella volontà di superare le decisioni del TAR, l’assessore Pieroni ha presentato un’ulteriore proposta di legge, la n. 258, che vi siete approvati nel giro di un pomeriggio sia in commissione che in consiglio.

Nessuna di queste leggi è in grado di superare il problema che affligge la nostra regione, circa la mancanza del necessario strumento REGIONALE di pianificazione faunistico venatoria.

L’assessore aveva gli strumenti per applicare la normativa di settore già dal suo insediamento, senza incorrere in continui ricorsi i quali per essere contrastati stanno impiegando risorse umane ed economiche, tutte pagate con i soldi dei cittadini. Il fallimento della sua azione politica è evidente a tutti: cacciatori, cinghialai, agricoltori, ambientalisti ed animalisti. Per questo abbiamo presentato una ormai scontata mozione di sfiducia, che viene invocata a gran voce anche da diversi attori esterni al consiglio regionale.

 

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La foto dell’articolo è tratta da AnconaToday.