Ceriscioli affitta l’ospedale di Sassocorvaro ai privati
Ceriscioli affitta l’ospedale di Sassocorvaro ai privati. Ospedale di Sassocorvaro: il privato è servito. Luca Ceriscioli affonda la sanità pubblica affidando al privato il primo ospedale nella provincia di Pesaro-Urbino. Per 6 anni Villa Montefeltro potrà disporre dell’ospedale di Sassocorvaro erogando prestazioni sanitarie anche ospedaliere come la lungodegenza, ma si guarda bene però dal prendere in carico il Punto di Primo Intervento, poiché non vuole certo affrontare la gestione di attività con elevato grado di difficoltà tecnica, e gravi rischi dal punto di vista dei contenziosi legali, il sistema pubblico dovrà perciò proseguire ad erogare il servizio più importante e più dispendioso.
Nelle altre strutture sanitarie battezzate come Ospedali di Comunità (vedi Cagli e Fossombrone), la giunta PD che governa la regione ha sempre affermato che non potevano essere assicurate attività ospedaliere, a causa della modesta richiesta di prestazioni e del rischio di non poterle affiancare con altre attività di supporto, ora però al privato è pienamente concesso.
Così si smaschera definitivamente il disegno pluriennale di privatizzazione della sanità pubblica marchigiana, iniziato dalla precedente giunta Spacca e proseguito in piena continuità dall’attuale giunta Ceriscioli.
Il meccanismo è sempre lo stesso: gestire in malo modo i servizi pubblici, disaffezionare gli utenti che sono costretti a rivolgersi altrove, denunciare la contrazione della domanda e la non sostenibilità economica dei servizi, chiudere i servizi, innescare un vortice negativo che impoverisce irrimediabilmente la struttura, favorire l’ingresso del privato (visto come benefattore) che ripristina i servizi preesistenti dimostrando in poco tempo di assicurare la quantità erogata in precedenza.
Il privato però, rientrando, è interessato alla gestione di attività a basso rischio ed impegno, non lo vedrete proporsi per attivare rianimazione o una chirurgia complessa, si limiterà a vene varicose, cataratte e diagnostica. Il privato, opportunamente convenzionato, viene pagato dal pubblico allo stesso prezzo (se non inferiore) e garantirà alla proprietà lauti margini di profitto, ora il dilemma che si pone è chiaro: o il privato è più bravo (cosa non dimostrata essendo spesso farcito da numeroso personale proveniente dal pubblico) o spende meno (allora il pubblico spreca risorse), in ogni caso il ricorso al privato è la prova dell’inefficienza della gestione della sanità pubblica, il cui principale responsabile è l’assessore e presidente regionale Luca Ceriscioli.
Non si facciano economie sugli stipendi del personale tecnico, si azzerino piuttosto le premialità per i dirigenti che non sono in grado di assicurare il corretto funzionamento del sistema a loro affidato.
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