Approvata mozione M5S su co-housing: un nuovo modo di convivenza solidale

Approvata mozione M5S su co-housing: un nuovo modo di convivenza solidale. La mia mozione chiede che il piano socio-sanitario regionale preveda progetti di invecchiamento attivo e integrazione fra i soggetti più fragili.

Il nuovo piano socio-sanitario regionale contemplerà anche progetti di housing e co-housing sociale. Questo grazie all’approvazione di ieri, 26 febbraio 2019, all’unanimità da parte del Consiglio Regionale della mozione riguardante l’abitare collaborativo intergenerazionale, in cui giovani e anziani non legati da vincoli di parentela risiedono sotto lo stesso tetto, condividendo gli spazi della casa e soprattutto i momenti  di vita.

Negli ultimi cinquanta anni la speranza di vita è cresciuta di circa cinque anni e le ultime proiezioni indicano un ulteriore aumento di sette anni. Questa tendenza combinata a bassi tassi di fertilità si tradurrà in uno sconvolgimento della composizione per età della popolazione. Sono oltre 370.000 gli anziani residenti (il 24,30% della popolazione) nella Regione Marche, ed oltre 200.000 sono ultra settantacinquenni (13,2%). Ciò dimostra con chiarezza che l’aspettativa di vita si sta allungando e che diventa pertanto necessario trovare una soluzione di assistenza non invasiva, autonoma e dignitosa, e che sia economicamente sostenibile.

In altre Regioni, piani strutturati di “cohousing” o “abitare collaborativo” intergenerazionale sono già in fase di sperimentazione. Sono progetti molto interessanti che permettono a persone ancora attive di invecchiare in modo attivo e con grande indipendenza. Nelle strutture, anziani e giovani convivono e condividono spazi comuni. Nell’ambito delle proprie politiche, la Regione Marche deve sostenere la partecipazione delle persone anziane alla vita della comunità, valorizzandone il ruolo e favorendo lo sviluppo di opportunità di aggregazione e di rapporti inter-generazionali, promuovendo stili di vita sani, solidi e ricchi di relazioni nel corso di tutta la vita.

Ristrutturare edifici in modo idoneo al cohousing potrebbe essere uno strumento utile per la valorizzazione dei nostri centri storici purtroppo spopolati, evitando nuovo consumo di suolo; ricorrere ad investimenti di privati proprietari delle strutture consentirebbe di ottenere risparmi rispetto ai costi delle strutture di assistenza pubblica (es. RSA) finora esistenti. Nella coabitazione di soggetti fragili (es. giovani con dipendenze, ragazze madri)  con famiglie strutturate i primi trovano sostegno e le seconde svolgono un’azione ad alto valore sociale. Viceversa l’inserimento di ragazzi, ad es. universitari, in famiglie anziane consente ai primi di risparmiare sul costo dell’alloggio, contraccambiando con assistenza o svolgimento di alcune mansioni quotidiane (fare la spesa, o trasportare l’anziano dal medico o accompagnarlo in commissioni varie), in ogni caso si limita l’isolamento e la marginalizzazione che parte della popolazione anziana rischia di subire con l’avanzare dell’età.
Clicca per vedere il video che riguarda il cohousing.
Beppe Grillo ha lanciato alcuni mesi fa il Silver Cohousing a cui mi sono isperato per la mozione.
Clicca per leggere il testo della mozione approvata.
Ecco l’articolo apparso sulla stampa.
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