Filiera Canapa: è necessaria la puntuale applicazione della norma nazionale
Filiera Canapa: è necessaria la puntuale applicazione della norma nazionale. Questa la richiesta pervenuta durante il convegno organizzato all’interno di Pikkanapa tenutosi a Jesi il 1 settembre 2019. E’ la terza volta consecutiva che partecipo alla manifestazione jesina ed ogni volta raccolgo spunti interessanti al convegno che viene organizzato per fare il punto della situazione sul settore. Quest’anno ho avuto il piacere di illustrare la legge regionale (PdL n. 125/17 divenuta LR 26/19) che incentiva la creazione della filiera della canapa nelle Marche, che ho presentato ben 2 anni fa, ma che è stata sottoscritta dopo un anno passato a sensibilizzare sul tema i colleghi consiglieri, sia dal PD che dalla Lega, trovando l’approvazione unanime in consiglio il 30 luglio 2019.
E’ una legge di ampio respiro, che fa riferimento alla normativa nazionale, la legge 2 dicembre 2016, n. 242 (Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa), con la quale la Regione promuove la coltivazione, la trasformazione della canapa (Cannabis sativa L.) e la creazione della relativa filiera agricolo-industriale, che integra la ricerca con il ciclo industriale in modo da creare le condizioni per un’estensione della coltivazione e per la stabilizzazione della sua produzione, riconoscendo i molteplici utilizzi e prodotti che da essa possono discendere, nonché favorisce gli interventi che prevedono l’impiego della canapa e dei suoi derivati. Il testo in vigore non pone alcuna restrizione sul campo alimentare e farmaceutico, sottraendosi alla recente diatriba sulla commercializzazione della cannabis light. A tal proposito risulterebbe dirimente la completa applicazione della legge nazionale con l’emanazione dei decreti in essa previsti.
In particolare nella L 242/16, sono previsti:
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- L’emissione di un decreto del Ministro della Salute con la definizione dei livelli massimi di THC negli alimenti (art. 5)
- L’emissione di un decreto del Ministro delle politiche agricole per il finanziamento dei progetti di ricerca per il patrimonio genetico, la trasformazione della canapa e i processi di meccanizzazione (c.2 art. 6)
- La promozione di azioni congiunte di formazione tra Stato/regioni (art. 8)
- La promozione di sistemi di qualità alimentare per i prodotti derivanti dalla canapa da parte del Ministero della politiche agricole (art. 9).
Inoltre sarebbe opportuno apportare alcune modifiche al testo attualmente in vigore, rispetto alla necessità di innalzare la quota annua di risorse messe a disposizione dal Ministero delle politiche agrarie (c.1 art. 6) il cui limite massimo vigente ammonta a 700.000 euro annui. Inoltre sarebbe opportuno elevare il limite di 1 anno per la riproduzione del seme (art. 7), al fine di velocizzare la selezione di cultivar locali.
A luglio con un gruppo di coltivatori e commercianti del settore mi sono recato a Roma per incontrare alcuni senatori e deputati sensibili al tema e con i quali si è deciso di tentare di apportare le modifiche alla normativa sopra indicate e di spingere per l’emissione dei decreti e per la promozione delle azioni già individuate nel testo.
Su questo settore intendo spendere energie e tempo per farlo definitivamente decollare.
Leggi l’articolo che annuncia l’approvazione della legge regionale.
Leggi l’articolo apparso sul sito canapaindustriale.it
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