Marche: un bilancio delle partecipate con mine vaganti da disinnescare
Marche: un bilancio delle partecipate con mine vaganti da disinnescare…. Snocciolando i dati che compongono il bilancio della regione Marche emergono numerosi aspetti degni di monitoraggio ed attenzione che forniscono la cifra delle criticità insite nella situazione contabile certificata dal consuntivo relativo al 2018. E pensare che molte altre regioni hanno criticità maggiori…
Tali aspetti impongono una attenta e certosina gestione dei flussi economici anche in questo ultimo periodo di legislatura: occorre sottolineare la situazione di difficoltà in cui si dibattono le società partecipate dalla Regione, lasciate senza una seria governance da parte della giunta.
Voglio sottolineare che il passivo complessivo delle partecipate costa ai cittadini marchigiani quasi 26 milioni di euro.
In particolare, la SVIM presenta un saldo positivo di euro 2.678 euro, ma il bilancio di esercizio 2018 evidenzia un’espansione dell’indebitamento che ha raggiunto i 3.6 ML con un incremento di 1,5 ML nell’ultimo anno. In questa situazione addirittura mi risulta che sia previsto un piano di assunzione di personale a tempo indeterminato per 12 unità nei prossimi tempi.
Queste erano le mie perplessità relativamente alla situazione della SVIM di qualche anno fa (vedi link sottostante).
L’indebitamento dell’Interporto è di 11 ML, aumentato di 800.000 euro, ed è ormai evidente l’incapacità di utilizzarlo per gli scopi per cui è stato realizzato. Al riguardo non si ha notizia circa la definizione del contratto con Asur per l’utilizzo di una sua porzione, né si conosce se sia stato prodotto il piano di risanamento dell’ente. Tra l’altro Interporto ha ricevuto 5 ML di fondi europei FESR, che vanno restituiti perché non sono state realizzate le attività previste, inoltre altri fondi vanno restituiti al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per non aver realizzato quanto previsto.
Per IRMA ad esempio occorre considerare la non definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate di un consistente credito IVA a suo favore, per oltre euro 2 milioni; occorre quindi finalizzare quanto prima la questione.
Il Centro Agro-Alimentare Macerata di cui ancora non è stato approvato il bilancio, è in liquidazione dal 26 luglio 2018; la Regione Marche ha una quota del 32,79%, mentre il Comune di Macerata del 62,25%; occorre che Regione e Comune al più presto vi coordinino per finalizzare la cessione delle quote.
Per quanto attiene al Centro di Ecologia e Climatologia-Osservatorio Geofisico di Macerata si registra un bilancio in pareggio con un indebitamento di oltre 100.000 euro, parliamo di cifre ridotte, ma anche in questo caso, visti i bilanci negativi degli scorsi anni, la situazione va monitorata e l’indebitamento abbattuto.
La situazione di Aerdorica non merita in questa sede particolari commenti, in quanto la chiusura del concordato ha permesso la riduzione del debito accumulato da 47,5 ML a 20 ML, con la cessione della proprietà, a conferma, come per le altre società partecipate, Interporto in primis, della cronica incapacità regionale nella gestione della stesse.
Avrò cura di approfondire sul bilancio altri aspetti nei prossini articoli. In ogni caso il M5S ha rigettato il bilancio, che ha confermato le criticità note da tempo che stringono in una morsa molto stretta il bilancio regionale, evidenziando le difficoltà gestionali in cui si dibatte l’attuale giunta.
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