Tuteliamo gli agricoltori dai danni della cimice marmorata asiatica: approvata mozione M5S
Approvata mozione Fabbri M5S per tutelare gli agricoli dai danni dovuti alla cimice marmorata asiatica
Tuteliamo gli agricoltori dai danni della cimice marmorata asiatica: approvata mozione M5S. La cimice marmorata asiatica viene individuata in Italia dal 2012 in Friuli Venezia Giulia. Attualmente è presente in maniera considerevole nelle regioni del Nord. E‘ dannosa per oltre 100 tipi di piante da frutteto con predilezione per rosacee ( es. melo, pero e pesco) e colture erbacee (es. soia e mais). Negli ultimi anni ha attaccato i vitigni con gravi conseguenze per la produzione di vino. Data la gravità della situazione, il 23 luglio u.s. si è tenuta una riunione, presso il MIPAAFT nella quale quest’ultimo ha espresso le difficoltà esistenti in agricoltura nell’area nord del nostro Paese a causa della presenza della cimice asiatica, evidenziando la necessità urgente dell’introduzione dell’antagonista (vespa samurai) per intervenire attraverso la lotta biologica piuttosto che fare ricorso a soluzioni chimiche.
Le Regioni del Nord si sono impegnate ad agire in modo coordinato sulla ricerca, sul fronte fitosanitario e nell’interlocuzione coi livelli nazionali e comunitari. L’Emilia Romagna ha pubblicato il report sul Piano regionale per il contrasto della Cimice Asiatica (aggiornato a settembre 2019). Il documento riporta le politiche adottate finora, la situazione dei monitoraggi, del lavoro in campo e delle ricerche in atto, le proposte per un piano strategico di contrasto alla cimice (che va dai contributi urgenti di supporto ai produttori agricoli alla richieste da avanzare al governo e all’UE). In sintesi sono stati rilevati gravi danni ai raccolti che riguardano tutti i tipi di frutta. L’attività di monitoraggio ed attuazione di misure di prevenzione messe in campo dall’Emilia Romagna nel triennio 2016-2018, hanno evidenziato la necessità di adozione di molteplici azioni di contrasto e diverse tecniche di difesa sperimentale, finalizzate al contenimento dei danni causati dalla cimice asiatica (reti antinsetto) a testimonianza del fatto che questo insetto debba essere gestito con un approccio che parta dalla conoscenza della biologia e degli aspetti agroecologici. Nessuna tecnica di difesa (reti, prodotti chimici, predatori autoctoni) può essere considerata soddisfacente di per sè, dimostrando che questo insetto deve essere gestito con un approccio olistico, in cui molti aspetti devono essere considerati congiuntamente al fine di approntare una gestione efficace.
Nelle Marche dal 2017 il Servizio Fitosanitario Regionale ha attivato con la collaborazione dei Centri Agrometeo una rete di monitoraggio mediante sia la collocazione di trappole in impianti frutticoli sia l’osservazione visiva in campo nel corso dei monitoraggi presso le aziende agricole, sia l’esecuzione di sopralluoghi o il riconoscimento degli esemplari catturati in caso di segnalazioni di terzi. Le prime catture nelle trappole (pochissimi individui) sono state osservate in provincia di Pesaro-Urbino, comune di Montelabbate nell’estate 2017. Nello stesso anno grazie a segnalazioni di cittadini che trovavano adulti di cimice in casa all’inizio del periodo invernale è stato possibile accertare la presenza dell’organismo nocivo in tutte le province senza peraltro riscontrare danni alle coltivazioni. Nel 2018 si è verificato un leggero incremento delle catture nella stessa località dell’anno precedente ed alcuni ritrovamenti in ambiente urbanizzato sparsi in tutta la regione. Alcuni produttori frutticoli della Valle del Foglia hanno riferito di aver osservato la presenza di lievi danni su frutto ma senza recapitare alcun campione presso il laboratorio del SFR. Nel 2019 le catture nella trappola della stazione di Montelabbate sono considerevolmente aumentate e si sono riscontrati danni su frutti di drupacee (prevalentemente pesco) nei comuni di Vallefoglia e Montelabbate. Anche altre stazioni di monitoraggio in provincia di PU hanno fatto registrare catture di adulti (poche unità). Nelle altre province non sono state registrate catture ma si è verificato un consistente aumento delle segnalazioni (comprese alcune pullulazioni) sia in ambiente urbano, sia rurale, sia agrario. Complessivamente si conferma la presenza Halyomorpha halys in tutte le province delle Marche con una maggiore consistenza di popolazione in provincia di Pesaro-Urbino dove si cominciano ad osservare danni nei frutteti di drupacee. Il fenomeno pur non raggiungendo i livelli di sviluppo presenti nel nord-Italia è comunque in costante e preoccupante aumento in direzione nord-sud. E’ presumibile un ulteriore incremento per i prossimi anni soprattutto se si verificheranno inverni miti che riducono la mortalità naturale dell’insetto da un anno all’altro.
Ritengo quindi che la Regione debba porre particolare attenzione ed impegno nel contrastare questo fenomeno, al fine di evitare ingenti danni al settore ortofrutticolo, come registrato nelle regioni del nord ed in particolare nella limitrofa Emilia-Romagna.
Ho perciò presentato una mozione (Mozione 605/20) che è stata approvata all’unanimità in consiglio regionale, che impegna la giunta a:
- a coordinarsi con le altre Regioni ed i ministeri competenti al fine di trovare efficaci misure di contrasto all’azione della cimice asiatica sulle colture agricole;
- a potenziare la rete di monitoraggio esistente sulla presenza e diffusione della cimice asiatica nel territorio regionale;
- a finanziare adeguatamente sia le attività di coordinamento e monitoraggio che il risarcimento del danno subito dalle imprese agricole.
Con piacere riscontro che la mozione è stata applicata, infatti è iniziata una sperimentazione nella provincia di Pesaro-Urbino con la collaborazione di Coldiretti per introdurre la Vespa Samurai come antagonista biologica nella lotta alla diffusione della Cimice.
Ecco l’articolo.
https://www.vivereurbino.it/2020/04/14/vespe-samurai-per-difendere-orti-e-frutteti-dalla-cimice-asiatica-partita-la-sperimentazione-in-provincia/782394/
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