Approvata mozione M5S Fabbri per finanziare la legge regionale sull’integrazione degli immigrati.
Approvata mozione M5S Fabbri per finanziare la legge regionale sull’integrazione degli immigrati.
C’è una legge regionale, la n. 13 del 2009, in forza della quale la Regione, con i Comuni e le Comunità Montane (ora Unioni Montane) promuove ed incentiva l’istituzione di “centri di prima e seconda accoglienza, per assistere, durante periodi limitati di tempo, gli immigrati che si trovano in condizione di disagio e per soddisfare il bisogno di alloggio dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie” (art. 14). La legge ha inoltre istituito la Consulta Regionale sull’Immigrazione e prevede che la Giunta indìca la Conferenza regionale sull’immigrazione, quale momento di partecipazione, di confronto e di proposte con le istituzioni e gli organismi operanti nel settore.
Stiamo vivendo un periodo molto complesso, in cui il fenomeno dell’immigrazione ha assunto proporzioni enormi e sta interessando tutti gli stati dell’unione europea, costringendo gli stessi ad attuare interventi di emergenza a livello mondiale, ed in particolare si trova in situazione di emergenza l’intero nostro paese, chiamato ad affrontare tale problematica, ripartendo nei vari territori, compresi numerosi comuni marchigiani, un sempre maggior numero di richiedenti asilo politico ed immigrati; stando così le cose, la Regione deve “svegliarsi” ed assolvere al compito che lei stessa si è data, applicando la propria normativa, collaborando attivamente con le altre istituzioni, senza lasciare a Ministero e Prefetture l’intera gestione della problematica, poiché occorre che gli interventi siano definiti di concerto con chi conosce a fondo il tessuto sociale in cui gli immigrati devono essere introdotti (comuni ed ambiti sociali).
Le difficoltà riscontrate anche nei nostri comuni (ad esempio Urbino e Pergola) nel collocamento delle “ondate successive” di immigrati e profughi, sono oggettive: non è sufficiente dare un tetto a queste persone (impresa non facile), occorre assicurare l’assistenza sanitaria, l’istruzione dei figli, e magari un lavoro agli adulti (ci piace essere ottimisti…), senza tralasciare tutte le difficoltà inerenti l’inserimento sociale (ad iniziare dall’apprendimento dell’italiano). Se i comuni vengono lasciati soli ad affrontare la questione, è naturale che si riscontrino difficoltà di ogni tipo, dall’inagibilità degli edifici individuati, alle proteste dei residenti limitrofi, al costo per la sorveglianza ed i controlli della zona. E’ chiaro che la problematica non può che essere gestita di concerto tra le diverse istituzioni e la regione deve fare la sua parte.
E’ stata approvata la mozione n. 125/16 “Finanziamento della Legge Regionale 13/2009 “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati”, che impegna la giunta all’applicazione compiuta e al finanziamento della legge regionale sull’immigrazione (l’ultimo finanziamento risale addirittura al 2014).
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