M5S Fabbri spinge per l’estensione della strategia delle aree interne ai territori terremotati
M5S Fabbri spinge per l’estensione della strategia delle aree interne ai territori terremotati. Il consiglio regionale ha accettato di assorbire i contenuti della mia mozione 193/16 è nella risoluzione 39/17 che estende la metodologia utilizzata per la Strategia delle Aree Interne ai Comuni colpiti dal terremoto, per realizzare un Patto per lo Sviluppo che ne contrasti lo spopolamento ed il declino economico-sociale, subìto anche a seguito degli eventi sismici accaduti mesi or sono.
La Strategia Nazionale per lo Sviluppo delle Aree Interne (SNAI) punta a migliorare l’accessibilità ai servizi essenziali nei territori interni rurali con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo, a valere sui fondi europei e interventi nei settori della salute, dell’istruzione e della mobilità, a valere su risorse nazionali, al fine di promuovere occasioni di crescita socio-economica, in grado di contrastare il calo demografico e l’abbandono dei territori, con grave pregiudizio per tutta la regione; il DL 31 agosto 2013, n. 101, Art. 10, convertito nella legge 30 ottobre 2013, n. 125 con modificazioni, provvede all’istituzione dell’Agenzia per la coesione territoriale; l’Accordo di Partenariato relativo all’Italia, adottato dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014, al punto 3.1.6. promuove un approccio integrato volto ad affrontare le sfide demografiche delle Regioni e a rispondere ad esigenze specifiche di aree geografiche caratterizzate da gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, secondo quanto previsto all’art. 174 del TFUE; la DGR 1126 del 6 ottobre 2014 “Aree interne – Modalità di attuazione strategia nazionale nella programmazione Marche e individuazione aree pilota” e s.m.i., ha individuato tre aree interne marchigiane, complessivamente comprendenti 44 Comuni per una popolazione di circa 88.000 abitanti denominate:
- Area Basso Appennino Pesarese e Anconetano (10 Comuni – Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Pergola, Arcevia, Sassoferrato),
- Area Macerata (19 Comuni – Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Monte Cavallo, Muccia, Pievebovigliana, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso Cessapalombo, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano);
- Area Ascoli Piceno (15 Comuni – Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione, Carassai, Cossignano, Montalto delle Marche, Offida).
Inoltre la Delibera CIPE n. 9 del 2015 ha approvato gli indirizzi operativi per la programmazione dei fondi europei e nazionali destinati alla Strategia per lo Sviluppo delle Aree Interne; l’accordo di Partenariato Italia sopra illustrato, consente il finanziamento, attraverso tutti i fondi europei disponibili (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) delle aree progetto selezionate, comprese le risorse stanziate nella Legge di Stabilità 147/2013, 190/2014 e 208/ 2015; la DGR n. 16 del 18 gennaio 2016 “Programmazione 2014-2020 per la ‘Strategia Aree Interne’. Ricognizione delle risorse e allocazione per le singole aree”, ha individuato le risorse finanziarie disponibili per le tre aree marchigiane all’interno dei vari strumenti comunitari di sviluppo (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Piano di Sviluppo Rurale, Fondo Sociale Europeo, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale); la Giunta regionale, con la deliberazione n. 465 del 15 maggio 2017 ha incaricato il dirigente della P.F. “Bilancio e Programmazione nazionale e comunitaria” della Regione Marche a presentare formale richiesta al Comitato Tecnico Nazionale per le Aree interne presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di avviare il procedimento per il riconoscimento formale dell’area “Montefeltro e alta Valle del Metauro” come quarta area della Regione Marche nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne nonché ad invitare i Comuni interessati ad avanzare una formale iniziativa al fine di ottenere dalla Regione Marche il riconoscimento dell’area interna “Alto fermano” come quinta area regionale nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne.
La Strategia delle Aree Interne vede coinvolti numerosi attori istituzionali quali i Ministeri competenti nelle materie dei fondi comunitari, della sanità, dell’istruzione e della mobilità, oltre che le Regioni, l’ANCI e l’UPI sotto il coordinamento del Comitato Tecnico delle Aree Interne e la sorveglianza del Dipartimento per le Politiche di Coesione; la strategia delle Aree Interne si concretizza attraverso la presentazione di Accordi di Programma Quadro specifici per ciascuna area.
Purtroppo i catastrofici eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 hanno prevalentemente interessato le aree interne del territorio regionale, provocando lutti e gravi danni a centri abitati, attività industriali, commerciali, turistico-ricettive ed infrastrutture; i territori colpiti dal terremoto, ora rischiano concretamente il degrado economico e sociale a causa della forzata inattività di moltissime aziende appartenenti a tutti i settori produttivi e dei servizi, ed al trasferimento di parte della popolazione presso strutture ricettive ubicate lungo la costa, cioè a decine di km di distanza dagli originari punti di residenza; le conseguenze del sisma nelle zone interessate rischiano di ridurre l’efficacia della strategia e di ripercuotersi in modo drammatico sul tessuto economico e sociale dell’intera regione Marche; la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica del regolamento n. 1303/2013, il c.d. regolamento quadro per il periodo di programmazione 2014-2020, al fine di prevedere un tasso di cofinanziamento europeo fino al 100% per le operazioni di ricostruzione in seguito a catastrofi naturali e che la proposta è attualmente all’esame del Parlamento europeo;
Ritengo che è necessario estendere la metodologia di intervento propria della Strategia per le Aree interne a quei territori particolarmente colpiti da situazione di crisi economica e sociale, aggravate dagli eventi sismici dello scorso anno, a partire dal territorio di Fabriano, delle sue frazioni e dei Comuni limitrofi. Le problematiche che hanno portato alla definizione della Strategia delle Aree Interne siano ora maggiormente e più diffusamente presenti nelle aree colpite dal terremoto, che rischiano un irreversibile processo di spopolamento ed impoverimento economico e sociale; ritengo che gli strumenti economici e tecnici previsti per la realizzazione degli interventi di sostegno considerati all’interno della Strategia delle Aree Interne siano validi ed adottabili anche per altri comuni presenti nelle aree colpite dal terremoto ma non inseriti nei progetti pilota esistenti; il grande sforzo organizzativo, economico e gestionale che si sta profondendo nelle aree colpite dal terremoto debba essere finalizzato non solo alla ricostruzione materiale e sociale, ma al rilancio strategico delle aree appenniniche devastate dal sisma;
Per questi motivi si è impegnata la giunta a:
porre in essere ogni utile intervento finalizzato a verificare gli effetti prodotti dal sisma sulle attività socio-economiche delle aree colpite e a valutarne le conseguenze su tutto il territorio regionale, rivolgendo una particolare attenzione allo stato di attuazione degli interventi cofinanziati con le risorse europee nell’ambito dei programmi operativi FESR, FSE e PSR; ad avviare un processo che favorisca la massima sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, europee e nazionali, anche alla luce delle proposta di modifica del regolamento europeo 1303/2013 e sulla base della metodologia propria della Strategia per le aree interne, promuovendo un “Patto per lo Sviluppo” quale forma di programmazione integrata in grado di rispondere con il massimo grado di efficienza alle necessità manifestate dai territori colpiti dagli eventi sismici e da tutto il territorio regionale considerato nel suo complesso; a porre in essere un percorso istituzionale nei confronti del Governo centrale, che veda la partecipazione di tutti gli attori locali e del tessuto economico e sociale, finalizzato a promuovere l’individuazione di uno strumento di programmazione concertata, basato su un apposito Patto per lo Sviluppo o sulla attuazione di specifici Accordi di Programma dedicati, che sia in grado di dare risposte rapide ed efficaci al rischio di ulteriore impoverimento demografico, economico e sociale di tutti i comuni della dorsale appenninica, basato sulla metodologia tecnica propria della Strategia delle Aree interne; ad anticipare la tempistica di realizzazione degli interventi contenuti negli Accordi di Programma Quadro redatti.
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