NO Glyphosate: il M5S spinge la regione a non farlo utilizzare
No Glyphosate: grazie all’azione del M5S, la regione Marche chiederà ad enti ed associazioni di non utilizzare il Glyphosate e le altre sostanze chimiche, specificatamente nelle pratiche non agricole, ritenendole dannose per la salute e per l’ambiente (comprese le acque superficiali e sotterranee). E’ stata infatti approvata all’unanimità una Risoluzione 63/18 “Misure urgenti per ridurre la presenza di glyphosate nell’ambiente“, che discende dalla mia mozione 240/18 , che conferma l’intenzione della giunta marchigiana di contrastare l’utilizzo del glyphosate e delle altre sostanze chimiche ritenute dannose perla salute e l’ambiente.
Che cos’è il glyphosate
Il glyphosate è un diserbante non selettivo molto usato in Italia soprattutto in ambito agricolo. Viene utilizzato su colture arboree ed erbacee, ma viene anche impiegato su aree non destinate alle colture agrarie (industriali, civili, argini corsi d’acqua e bordi stradali). Il suo uso è in aumento anche a causa dello sviluppo di coltivazioni geneticamente modificate resistenti alla sostanza.
La pericolosità del glyphosate, non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana, è ampiamente riconosciuta a livello mondiale. Come riporta anche il documento Ispra “Rapporto Nazionale pesticidi nelle acque”, edizione 2016, lo IARC (International Agency for Research on Cancer, organismo dell’OMS) ha inserito il glyphosate tra i “probabili cancerogeni per l’uomo”. Il glyphosate si lega fortemente al suolo dove subisce una degradazione microbica con produzione del suo principale metabolita, l’AMPA (acido aminometilfosfonico). L’AMPA ha un’attività biologica di potenza paragonabile a quella del composto parentale. Pertanto, nonostante la scomparsa del glifosate, gli effetti tossici su organismi bersaglio si protraggono nel tempo. L’AMPA è più persistente del glifosate, con tempi di dimezzamento pari a 240-958 giorni in alcuni tipi di suolo.
Il glyphosate inquina l’ambiente
Dall’ultimo rapporto ISPRA, risulta che nel 2014 il glyphosate è stato trovato nel 39,7% dei 302 punti di monitoraggio delle acque superficiali in cui è stato cercato, in 76 casi (25,2%) è responsabile del superamento degli standard di qualità ambientali. Da segnalare anche la contaminazione dovuta all’AMPA, presente nel 70,9% dei 289 punti di monitoraggio delle acque superficiali, in 151 casi (52,2%) con valori superiori agli SQA. Nelle acque sotterranee è presente nel 4% dei 177 punti di monitoraggio, in 4 casi (2,3%) con valori superiori agli SQA.
La battaglia NO Glyphosate del M5S
Con la mia precedente mozione n. 15/15 “Salvaguardia del territorio regionale dall’uso di diserbanti chimici negli interventi di controllo delle specie vegetali infestanti al di fuori delle pratiche agricole” chiedevo di impegnare la giunta in azioni di prevenzione dall’utilizzo di pesticidi chimici, quali il glyphosate, per le pratiche di diserbo non agricolo. Tale mozione è stata ritirata per confluire nella mozione n. 84/16 “Salvaguardia del territorio regionale dall’uso dei diserbanti chimici al di fuori delle pratiche agricoli” firmata, oltre me da Biancani, Traversini e Giorgini, ed approvata all’unanimità.
La giunta regionale, a distanza di 2 anni non ha però ancora realizzato tutto quanto era richiesto dalla mozione 84/16, perciò ho presentato l’interrogazione 410/17 ” Applicazione dispositivo mozione n. 84 “Salvaguardia del territorio regionale dall’uso dei diserbanti chimici al di fuori delle pratiche agricole”, poiché avevo rilevato che ANAS e Ferrovie nella primavera 2017 avevano utilizzato il diserbante lungo tratti di viabilità di loro competenza.
Dalla risposta avuta in aula all’interrogazione, sono emerse due notizie, una bona ed una cattiva: la buona notizia è che l’ARPAM ha acquistato la strumentazione per determinare il metabolita ANPA nelle acque, ed avvierà entro l’anno le analisi sui punti di monitoraggio; la cattiva notizia è che la Regione non ha svolto l’opera di sensibilizzazione presso gli altri enti come doveva fare.
La mozione 240/17 “Misure urgenti per ridurre il glyphosate nell’ambiente” chiedeva quindi di eseguire tutto quanto richiesto nella precedente mozione n. 84 e di aggiornare i disciplinari di coltivazione integrata, eliminando il glyphosate dalle sostanze ammesse, in questo modo il mondo dell’agricoltura sarà spinto a fare un salto di qualità verso l’eco-sostenibilità.
La Risoluzione 63/18 che ha assorbito la mozione 240, firmata anche da consiglieri di altri partiti, ha aggiunto al dispositivo esistente anche l’impegno ad “adottare ogni iniziativa opportuna nei confronti degli enti e delle associazioni competenti finalizzata ad escludere l’utilizzo delle sostanze chimiche richiamate nel preambolo”.
Un altro piccolo passo è stato fatto, grazie alla nostra azione, verso la tutela della salute e dell’ambiente.
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