Denuncia M5S: gravissimi ritardi AGEA nell’erogazione dei fondi europei per l’agricoltura

Denuncia M5S: gravissimi ritardi AGEA nell’erogazione dei fondi europei per l’agricoltura.

L’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (AGEA) non è efficiente e rallenta il pagamento dei contributi europei all’agricoltura, mettendo in grave difficoltà le imprese che se li sono aggiudicati.

Molte imprese agricole sono ormai esasperate in quanto non riescono ad ottenere i finanziamenti europei addirittura risalenti a 3 anni fa.

Mi sono giunte numerose segnalazioni da parte di singole aziende agricole e di tecnici che lavorano nelle organizzazioni di categoria, per gli esasperanti ritardi con cui AGEA eroga i fondi europei. Ho così presentato l’interrogazione n. 615/18 “Ritardo nell’erogazione dei contributi PSR per le annualità 2015, 2016 e 2017” per conoscere a fondo la situazione che risulta drammatica.

 

I problemi

Durante il consiglio regionale di martedì scorso ho ottenuto i dati relativi a questi ritardi, che  evidenziano l’inefficienza dell’ente pagatore nazionale (AGEA).

Il problema, secondo la risposta ricevuta dall’assessore competente, sarebbe riconducibile a difficoltà di adeguamento dei sistemi informativi di gestione dei pagamenti, problemi di interscambio dati, eccessiva rigidità formale nei controlli. Praticamente problemi riconducibili al mondo del “software” e dell’apparato burocratico.

 

Le segnalazioni

Le segnalazioni che mi sono giunte affermano che dai recenti controlli effettuati da AGEA sulle domande presentate per gli anni 2016 e 2017, sono emerse, per centinaia di aziende (per quindi importi molto considerevoli), non conformità relative ad esempio al requisito “adozione delle tecniche di coltivazione biologica su tutte le superfici delle UTE aziendali interessate dall’aiuto, per l’intera durata del periodo di impegno”; spesso la non conformità è riconducibile al metodo di controllo regionale che prevede l’incrocio dei dati della domanda con quelli della notifica (tutte le particelle inserite in domanda devono comparire anche nella notifica), e se ad esempio anche una sola particella di piccolissime dimensioni non corrisponde, l’azienda viene esclusa dall’erogazione dei fondi. Le domande relative agli anni 2016 e 2017 sono state presentate prima che il sistema di controllo fosse implementato, e successivamente sono stati erogati degli anticipi che ora le aziende dovrebbero addirittura restituire. Occorre quindi separare la grave non conformità rispetto ad un requisito, da un errore formale imputabile alla non corretta compilazione della notifica. Gli uffici regionali prospettano la soluzione mirata azienda per azienda, che comporta la verifica delle non conformità, la richiesta di correzione della notifica, l’intervento sulla notifica, l’apertura dell’istruttoria ed infine il pagamento. Questa procedura necessiterebbe di mesi per il suo espletamento: tempo non compatibile con la necessità delle imprese di riscossione del contributo.

La regione sta organizzando una serie di incontri tra i tecnici per risolvere i problemi riscontrati sia attraverso correzioni manuali che mediante il miglioramento del “software”.

 

I dati

I dati consegnatimi parlano chiaro. Le misure maggiormente sofferenti sono relative alla misura 10 (pagamenti agro-climatico-ambientali), misura 11 (agricoltura biologica), misura 12 (indennità Natura 2000 e direttiva quadro acque), misura 13 (indennità per zone sottoposte a vincoli) e misura 14 (benessere animale).

Relativamente a queste misure, per il 2016 le domande ancora da istruire con anomalie bloccanti l’erogazione dei contributi ammontano a 1329, pari al 16% del totale di domande presentate, per un ammontare stimato di circa 4,3 milioni di euro non ancora erogati.

Per il 2017 le domande con anomalie bloccanti sono addirittura 2537, pari ad oltre il 30% delle domande presentate, per un ammontare finanziario stimato in oltre 16 milioni di euro.

 

Domande PSR misure 10-11-12-13-14
Anno Pagate totalmente Pagate parzialmente Con anomalie bloccanti
2016 4108 2276 1329
2017 3854 1497 2537

 

L’inefficienza di AGEA non mette in difficoltà solo le imprese marchigiane ma anche quelle di Umbria, Lazio, Sicilia, Friuli e Puglia, perciò il problema va risolto con decisione a livello nazionale.

 

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