DEFR: ennesima modifica inconsistente

DEFR: ennesima modifica inconsistente. L’abbiamo respinto. Questo il mio intervento in aula consiliare.

Questa modifica del DEFR si compone di uno striminzito e fumoso documento di 9 pagine e mezzo, di cui nelle prime 7 si riassumono da un lato la situazione economica nazionale e regionale (per la quale si conferma l’impercettibile crescita dell’economia marchigiana, inferiore alla nazionale), e dall’altro si riportano i dati contabili in cui si inquadra il bilancio regionale alla luce delle indicazioni statali (peraltro noti ormai da tempo); nelle 2 pagine e mezzo che costituiscono la vera modifica si fa genericamente riferimento al “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo” ed alla “Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile” per le quali la Giunta fornisce rispettivamente l’indicazione politica di assumerne la visione strategica e di recepirne l’esposizione delle direttrici di intervento. Chiaramente il documento non contiene quantificazioni economiche, e sappiamo che risulta slegato dalle voci di bilancio che analizzeremo durante il prossimo consiglio. Perciò la consistenza reale di un documento scritto in questo modo risulta evanescente.

In seguito al terremoto di oltre 2 anni fa, il Consiglio Regionale ha commissionato una ricerca alle Università, gli uffici hanno rimodulato all’interno dei fondi europei le centinaia di milioni aggiuntivi attribuiti alle Marche, e l’ISTAO ha condotto uno studio coinvolgendo molti altri portatori di interesse, individuando le linee strategiche di sviluppo delle Regione; ogni iniziativa si è sviluppata contemporaneamente ed autonomamente e solo a posteriori si è cercato di individuare e forzare una visione d’insieme, non sempre con esito positivo (un quarto dei progetti è stato scartato).

Siamo di fronte ad un assurdo istituzionale in cui un ente esterno definisce le strategie regionali, la Giunta le fa proprie ed indica al Consiglio la necessità politica di adottarle: questo è un percorso esattamente contrario a quello istituzionale, nel quale il Consiglio indica le linee strategiche e politiche alla Giunta, che le deve adottare e realizzare, magari con la consulenza di un ente esterno.

Il libro della ricostruzione dei sogni, annovera 94 progetti, per 1,8 miliardi di investimenti, con la creazione di 10.000 posti di lavoro… la realtà ci porta all’evidenza i ritardi nella ricostruzione, la cronaca ci segnala muffe e pannelli fradici nelle casette (costate come appartamenti di lusso), ed alla prima neve registriamo l’interruzione dell’energia elettrica, e lo stato di attuazione dei fondi europei sottolinea la difficoltà di spendere i soldi già assegnati nei tempi dovuti (400 milioni spendibili in una zona molto più ampia rispetto a quella del cratere).

La Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile fa riferimento al decreto legislativo 152 del 2006, di 12 anni fa, e all’Agenda 2030, ma nella pratica non vediamo alcun segnale di cambiamento nelle politiche dei trasporti, della mobilità, dell’energia, dei rifiuti, della tutela dell’ambiente, della valorizzazione della biodiversità, dell’economia circolare, del sostegno sociale, dell’equità sanitaria; gli atti approvati nei vari campi in questi anni dal Consiglio, soprattutto sotto la nostra spinta, non vengono purtroppo concretizzati.

Concludendo, restiamo per l’ennesima volta delusi dai contenuti di questo documento e lo respingiamo.

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