Emergenza Rifiuti: discarica chiusa, avevamo avvertito 5 anni fa

Emergenza Rifiuti: discarica chiusa, come M5S Urbino avevamo avvertito tutte le istituzioni già 5 anni fa, appoggiando i residenti vicino alla discarica nell’analisi del progetto di ampliamento che si dimostrava incompleto.

La discarica di Cà Lucio di Urbino non si poteva ampliare, come dimostra la sentenza del Consiglio di Stato che ha contraddetto la decisione assunta dal TAR, ora verrà chiusa ed i rifiuti verranno portati nella discarica di Cà Asprete presso Tavullia. Anche l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Cà Lucio, dove confluivano tutti i rifiuti indifferenziati della provincia per essere trattati, non potrà essere più utilizzato, ed i rifiuti ora dovranno probabilmente essere trasportati fuori provincia, e dopo il trattamento riconferiti nei siti di Tavullia e Fano. Marche Multiservizi dovrà ripresentare un nuovo progetto di ampliamento e ri-sottoporlo a procedura ambientale VIA-AIA, quindi per diversi mesi la gestione dei rifiuti a livello provinciale sarà condotta in “emergenza” con disagi tecnici e maggiori costi da parte dei cittadini.

Tutto nasce da una palese forzatura procedurale operata dalla Provincia di Pesaro-Urbino nell’approvare un progetto di ampliamento chiaramente deficitario, che non ha dimostrato la reale ed impellente necessità dell’ampliamento della discarica, che non ha preso in considerazione alternative progettuali all’ampliamento “in verticale” (infatti quella di Cà Lucio è una discarica realizzata su più piani !!), che ha prodotto durante l’istruttoria ben 55 prescrizioni tecniche alcune delle quali, per essere realizzate, avrebbero stravolto il progetto, imponendo la riapertura dell’iter autorizzativo. Ma la provincia nel 2013 decise di autorizzare l’ampliamento e, nonostante il ricorso promosso dai cittadini che abitano vicino alla discarica, Marche Multiservizi iniziò i lavori ed avviò gli smaltimenti.

I gruppi del Movimento 5 Stelle presenti in provincia esprimono con forza e disappunto grande preoccupazione per la situazione. Ora, a cinque anni di distanza (i tempi della giustizia in Italia sono troppo lunghi), come verranno gestiti tutti i rifiuti già abbancati in discarica, dato che il progetto è stato bocciato ? Per colpa della Provincia ora i cittadini si troveranno in bolletta costi aggiuntivi, chi li risarcirà del danno erariale commesso ? Provincia e Marche Multiservizi si contrapposero al giusto ricorso promosso dai loro cittadini ed ora già dovranno pagare, con soldi pubblici le spese processuali per 12.000 euro. Il Movimento 5 Stelle, che sostiene una democrazia partecipativa, promossa dal basso, che utilizzi le competenze e le intelligenze dei cittadini, assume questa vicenda come esempio di “malapolitica” e presenterà atti ispettivi ed interrogazioni urgenti nei Comuni ed in Regione, affinchè si chiariscano a fondo le responsabilità e si adottino strumenti idonei per impedire in futuro forzature ed errori amministrativi così gravi, i cui costi ricadono inevitabilmente ed esclusivamente sui cittadini stessi.

Ecco l’articolo uscito sulla stampa.

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