Extracomunitari: PD vuole sbarco immigrati ma non potenzia adozioni internazionali
Extracomunitari: PD vuole sbarco immigrati ma non potenzia adozioni internazionali. La maggioranza in regione si straccia le vesti per gli immigrati clandestini che non sono fatti sbarcare ed impedisce il potenziamento delle adozioni internazionali.
Voglio riportarvi una vicenda che ha dell’incredibile, se non fosse per il fato che la protagonista (la maggioranza regionale che ricordiamo è formata dalla coalizione PD, UDC e Verdi Socialisti), oramai ci sta abituando a tutto.
Lo scorso autunno alcuni genitori di bambini adottati all’estero mi segnalarono che avevano notato una disparità di trattamento fra loro e genitori provenienti da altre Regioni, Piemonte in primis, ma anche Lazio, Valle d’Aosta, Calabria e Liguria.
Da premettere che in Italia, con la legge n. 476 del 1998, è affidato alle Regioni il compito di svolgere interventi di informazione e formazione, di promuovere lo sviluppo di una rete fra i servizi territoriali, delineare i ruoli, le competenze, le procedure operative e metodologiche con cui i soggetti coinvolti nel percorso dell’adozione internazionale dovranno collaborare.
In Italia dal 2011 si è assistito, secondo i dati della CAI (Commissione Adozioni Internazionali), ad una brusca inversione nella tendenza del numero di adozioni che è arrivata a segnare un calo del 40% nell’arco dei 4 anni successivi, da sommare all’aumento dei tempi medi necessari per concludere un’adozione internazionale, cosa che fa sobbalzare dalla sedia sapendo che tanti minori, molti non accompagnati, rischiano ogni giorno la vita in mare per arrivare in Europa, alla ricerca di una vita migliore rispetto a quella che devono affrontare nei Paesi d’origine.
Per agevolare la richiesta di queste famiglie marchigiane, decisamente coraggiose e con uno spiccato senso di generosità, di solidarietà vera, genitori che si trovano ad a investire anche risorse importanti per regalare speranza a chi non l’ha, dal gruppo di lavoro che ha approfondito per mio conto la problematica è nata la proposta, che ho portato con una mozione alla votazione dell’Assemblea legislativa, di verificare la possibilità, seguendo l’esempio delle Amministrazioni Regionali di Valle d’Aosta, Liguria, Lazio e Calabria, di avvalersi anche dei servizi dell’ARAI-Regione Piemonte, in quanto unico Ente pubblico operativo sul territorio italiano, incaricata dalla Commissione per le adozioni internazionali anche di prendere in carico le coppie residenti in Italia formate da cittadini stranieri, o da un cittadino straniero e uno italiano, che desiderano adottare nel Paese d’origine in cui non operano altri Enti italiani.
Insomma, aumentare le possibilità di adozione e realizzare un equo bilanciamento tra soggetti pubblici e privati, che consenta agli aspiranti genitori adottivi un più ampio ventaglio di scelta, ricordando che gli Enti autorizzati nella macro-area centrale sono oltre 30, ma tutti privati.
In Consiglio ho avuto un approccio sereno, convinto che una proposta di tal buon senso, non avrebbe trovato ostacoli: e invece la maggioranza l’ha respinta. Sarà perchè la proposta chiedeva di attivare una Convenzione con una Agenzia PUBBLICA ? Sarà perché sarebbe potuta andare a confliggere con interessi “particolari” ? Ognuno tragga le proprie conclusioni ma, evidenzio che coloro che oggi hanno bocciato questa proposta sono gli stessi che si stracciano le vesti sulle tragiche vicende degli sbarchi di clandestini e poi alzano un muro per migliorare l’adozione legale.