Il PD non vuole ripristinare i servizi ospedalieri a Fossombrone
Il PD non vuole ripristinare i servizi ospedalieri a Fossombrone. Il PD boccia la mozione per il potenziamento dell’ospedale di Fossombrone. Purtroppo le liti interne al PD hanno paralizzato l’azione della giunta Ceriscioli in materia sanitaria, nell’ultimo consiglio regionale, infatti, per nascondere le incongruenti richieste contenute nelle numerose mozioni presentate dalla maggioranza sulla realizzazione dei cosiddetti ospedali di eccellenza (secondo livello), Ceriscioli è stato costretto a ricorrere ad una Risoluzione di facciata, in questo modo la polvere sollevata dai litigi interni al partito è stata nascosta sotto il tappeto, rinviando ogni decisione al Piano Socio-Sanitario la cui bozza è in fase di redazione presso gli uffici competenti. Per evitare lo scontro e cercare ancora di tirare a campare, il consigliere Federico Talè ha ritirato la propria mozione (pubblicizzata per settimane ai quattro venti) con la quale chiedeva la definizione di area disagiata in difesa dell’spedale di Pergola, d’altro canto è stata bocciata anche la mozione presentata dal consigliere del M5S Piergiorgio Fabbri, che accoglieva le richieste del sindaco pentastellato Gabriele Bonci, circa il potenziamento dell’ospedale di Fossombrone. Il lungo lavoro di convincimento realizzato da Bonci ben prima dell’estate, aveva portato alla presentazione della mozione e a minuziosi sopralluoghi presso l’ospedale forsempronese realizzati da Fabbri, Talè e Bonci in compagnia del personale dell’Area Vasta (anche in occasione dell’iniziativa MoVimentando a cui si riferisce la foto in copertina). L’azione aveva portato alla decisione di accogliere le richieste (contenute nella mozione) di realizzare ulteriori 10 posti letto per l’Hospice, e di potenziare l’utilizzo della diagnostica (TAC e lettura pap test) esistente; viceversa l’introduzione di 20 posti letto di medicina e lungodegenza ed il ripristino del Punto di Primo Intervento, non hanno trovato l’appoggio del PD. La giunta non vuole di fatto riportare all’interno della struttura i servizi tipici ospedalieri, mentre acconsente al potenziamento delle attività territoriali. Preso atto di ciò non possiamo però non ricordare un documento ufficiale presentato dal PD a Fossombrone nel 2013, sottoscritto anche dalla Dott.Capalbo, allora direttore di Area Vasta 1, che prevedeva per Fossombrone 20 posti di lungo degenza in convenzione con Marche Nord. Quei 20 posti di lungo degenza, con la delibera 139 sono diventati 20 posti di cure intermedie, ebbene anche di questi si è persa ogni traccia. Bene l’aumento dei posti di Hospice, peraltro atteso ed annunciato da tempo, ma il resto? Gli effetti della riconversione dei 3 ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro è sotto gli occhi di tutti con gravi disagi per i cittadini non solo di questi 3 comuni, ma di tutta la vallata visto lo stato di emergenza in cui versano gli ospedali di Urbino e Fano che riguarda sia il pronto soccorso che i reparti. Il M5S a tutti i livelli non smetterà di richiedere l’implementazione dei servizi sanitari ritenuti necessari per i cittadini all’interno della struttura di Fossombrone.
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