Salvate le 3 Unità di Terapia Intensiva Cardiologica di Senigallia, Fabriano e Jesi
Il dettaglio della vicenda
Il D.M. 2 aprile 2015 n.70, “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” (decreto Balduzzi), definisce e afferma i criteri secondo i quali viene modulata l’offerta sanitaria, ovvero:
- volumi di attività
- esiti delle cure
- numerosità delle strutture
- qualità e gestione del rischio clinico.
Tali criteri seguono modalità di integrazione aziendale ed interaziendale tra le varie discipline secondo il modello dipartimentale e quello di intensità di cure, per poter organizzare la maggior flessibilità organizzativa nella gestione dei posti letto rispetto alla domanda appropriata di ricovero, rispettando le priorità date dalle emergenze ed urgenze del pronto soccorso.
Il DGR 1/2018 individua per l’Area Vasta 2 un presidio ospedaliero unico composto da 4 stabilimenti (Senigallia, Jesi, Fabriano e Cingoli)
Come accennato il reparto di cardiologia con UTIC di Senigallia è l’unico in tutta l’area vasta 2 a possedere i requisiti dimensionali minimi previsti (20 posti letto di degenza e 6 di terapia intensiva, vedi patto per la salute 2010-2012); la suddetta Unità Operativa. è anche la prima, in tutta l’area vasta 2, in termini di volumi di attività e livelli di appropriatezza e per numero di impianti di pacemaker e defibrillatori, ed è anche il quinto centro della regione.
Tra l’altro, giustamente, la DGR n. 1345/2013 (riordino delle reti cliniche) affermava che: “preoccupa la smobilitazione delle Unità Coronariche dalla fascia costiera che potrebbe creare problemi soprattutto nel periodo estivo quando il carico lavorativo si raddoppia per il flusso turistico”.
Purtroppo il direttore generale dell’ASUR, con determina n. 361/2017, confermata dalla n. 732/2017, individuava Senigallia come sede di cardiologia riabilitativa, determinando così la soppressione della U.O. di Cardiologia – Utic. Nota importante: il termine “cardiologia riabiltativa”, non ha un corrispettivo in termini di disciplina ospedaliera au sensi del DM 5 dicembre 2006 che invece individua le discipline di cardiochirurgia pediatrica, cardiochirurgia, cardiologia, recupero e riabilitazione funzionale . Si dovrebbe quindi parlare di “riablitazione cardiologica”, dove la disciplina di riferimento è la medicina fisica e riabilitativa e lo specialista di riferimento è il fisiatra e non il cardiologo. Tale trasformazione del reparto di cardiologia – UTIC di Senigallia (sancito dalla direzione ASUR con le determine n. 361/2017 e n. 732/2017) in Cardiologia ad indirizzo riabilitativo ha determinato una situazione difficile per il personale sanitario, che potrebbe essere portato ad assistere e curare – come faceva in precedenza – i pazienti acuti che vengono ricoverati sia in UTIC sia in Cardiologia per acuti, ma senza tutela circa la legittimità del proprio operato.
Le proposte dagli operatori sanitari e la risoluzione finale
Come anche gli operatori sanitari coinvolti hanno suggerito, al fine di non perdere le caratteristiche di operatività nel settore delle acuzie, grazie alla risoluzione, si procederà ad una rimodulazione dell’organizzazione dei posti letto sia di UTIC che di Cardiologia in Area Vasta 2, distribuendoli in proporzione al volume storico di attività nonché al bacino di utenza servito, nei tre stabilimenti di Fabriano, Senigallia e Jesi.