Sanità Cagli: sistema di emergenza-urgenza inadeguato
Sanità Cagli: sistema di emergenza-urgenza inadeguato. La salute non guarda in faccia ai medici meritevoli e, come la famosa Livella di Totò, ci rende tutti identicamente umani e vulnerabili. Così a Cagli, qualche giorno fa, un ex-medico si accascia a terra per un malore e deve attendere 40 minuti per essere soccorso, dopo aver curato e salvato per decenni i propri cittadini ed aver denunciato a chiare lettere le storture di una riforma sanitaria regionale, che ha sguarnito l’entroterra dei servizi basilari per la popolazione residente. Le lotte interne al PD regionale lo rendono cieco nei confronti delle lacune organizzative, delle inefficienze gestionali e delle diseconomie del sistema in funzione; a farne le spese sono i cittadini, che pagano un servizio pubblico non all’altezza degli standard dovuti, costretti a percorrere decine di chilometri per curarsi, spinti a rivolgersi alle strutture private per accorciare i tempi delle liste di attesa nel settore della diagnostica. Questa politica regionale, il cui obiettivo principale è la gestione del potere, ha manifestato ormai completamente la propria incapacità di opere nel “bene comune” delle comunità che deve rappresentare; autisticamente rivolta al suo interno risulta purtroppo completamente scollegata dalle esigenze quotidiane dei cittadini, ed incapace di elaborare qualsiasi strategia in grado di interrompere il declino delle aree interne. Il Movimento 5 Stelle richiede per la struttura di Cagli, da me visitata a fondo settimane fa con il personale dell’Area Vasta, i servizi necessari al soddisfacimento dei bisogni standard per la popolazione di riferimento: Punto di primo intervento H24, reparto di medicina, lungodegenza, riabilitazione, cure intermedie, hospice, visite specialistiche, diagnostica. Chiediamo una struttura che sia anche un centro di raccordo e coordinamento per la necessaria assistenza distrettuale, territoriale e domiciliare tesa alla prevenzione ed alla riduzione dell’ospedalizzazione dei malati cronici. E’ ora di voltare pagina, cambiare le giunte attualmente al potere, e rialzare la testa pretendendo un trattamento identico per le popolazioni dell’entroterra rispetto a quelle costiere.
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